Il pellegrinaggio è la forma più antica di religiosità, conosciuta e praticata sia presso i popoli cristiani che tra quelli di altre religioni. Per la chiesa è un mezzo particolarmente valido di promozione umana e di evangelizzazione anche per il forte richiamo che esso esercita sui non praticanti.
(Opera dei Pellegrinaggi...)
Cammino di Assisi - cammino ufficiale di San Francesco | Città del Cammino | |
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Erboristeria degli antichi pellegrini![]() La farmacia degli antichi pellegrini Tra Mille ed il XV secolo e, seppur in modo minore, anche nei secoli successivi, una marea di pellegrini, di ogni ceto, ha percorso le diverse vie che da tutta Europa portavano a Santiago de Compostela. Il famoso Camino, che tanto ha contribuito alla diffusione della cultura europea. Il Cammino di Santiago in realtà, erano diverse vie che confluivano nella città galiziana nel nord ovest della Spagna dove nell'VIII secolo erano state ritrovate le spoglie dell'apostolo e martire S. Giacomo. La via maggiormente battuta era detta "francese", ed iniziava in Spagna a Puente la Reina, a sud est di Pamplona dove si univano le due strade che valicavano i Pirenei: dal passo di Roncisvalle o da quello più elevato, di Somport. Il ponte che dà il nome alla cittadina fu fatto edificare nell'XI secolo dalla regina Sancha di Navarra per evitare ai pellegrini il guado del fiume Arga. Da lì il percorso principale si sviluppava, allora come oggi, per oltre ottocento chilometri verso ovest. Giorni e giorni di cammino a piedi, talvolta con l'aiuto di qualche cavalcatura, se i mezzi lo permettevano, con ogni tempo, a volte sotto il sole cocente, a volte nel vento e nella bufera, lungo le distese della Meseta, l'altopiano a Sud della Cordigliera Cantabrica. E questo dopo aver valicato le valli e le gole pirenaiche talvolta sferzate dalla pioggia e dalla neve gelata. L'itinerario più seguito da Puenta la Reina toccava Logroño, Burgos, Lèon, Lugo, fino alla mèta finale: il Portale della Gloria della cattedrale di Santiago. Un viaggio di diverse settimane nel solo tratto iberico. Una via più settentrionale seguiva le coste del tempestoso mar Cantabrico fino a La Coruña, poi piegava decisamente verso meridione. In questo porto atlantico attraccavano i velieri con i pellegrini provenienti dalle isole britanniche che si congiungevano con quelli che già avevano percorso le pianure del centro Europa: erano partiti, mesi prima, da Danzica, dalle Fiandre, Istanbul, Atene, Parigi, Aix en Provence, Toulouse, Roma, l'altra grande tappa, con Gerusalemme, dei pellegrinaggi medioevali. Mesi e mesi di cammino in condizioni difficili, con ogni tempo atmosferico, con all'attivo notti all'addiaccio. Insomma il Camino era un viaggio denso di rischi, pericoli e sacrifici. E che poneva anche problemi sanitari. In particolare il rifornimento d'acqua. Non a caso il Codex Calixtinus, del XII secolo, la prima "guida" del pellegrinaggio conosciuta, suggerisce di non bere ad alcuni fiumi, come il Salado in Navarra, e suggerisce invece di abbeverarsi tranquillamente ad altri come il Pisuerga, Carrion, Esla, Valcarce ed altri. Un percorso che risulta faticoso oggi, nonostante il goretex e gli scarponcini da trekking. Allora il pellegrino disponeva di ben poco. Una capa, una cappa di feltro, ed un chambergo di cuoio o feltro a tese larghe, el zurron, lo zaino, oppure una borsa da viaggio portata a tracolla, la calabaza, la borraccia, fatta da una zucca, per l'acqua od il vino, el bordon o palo alto, un lungo bastone per aiutarsi ed all'occorrenza come strumento di difesa, ma soprattutto la cajita, un ampio portafoglio dove tenere il certificato di pellegrino, rilasciato dallae parrocchia di partenza, il vero passaporto del Camino che permetteva di ricevere aiuti ed ospitalità nei conventi e monasteri. Nel corso dei secoli lungo le vie del Camino erano sorti ricoveri ed ospedali, i monasteri davano sollievo ed aiuto. I primi ospizi furono costruiti nei passaggi difficili del percorso come i colli di Somport, Roncisvalle, O Cebreiro. Gli ordini religiosi mettevano al servizio dei pellegrini il sapere che avevano accumulato nel corso dei secoli, arricchendo e sperimentando i ricettari che risalivano a Dioscoride, generale delle legioni romane al tempo di Nerone. Era una farmacopea naturale che traeva da erbe ed arbusti le essenze per preparare medicinali per ogni malanno e malattia. I pellegrini stessi portavano dalle loro città altri saperi in materia. Il Camino costituì quindi, anche nel campo dei rimedi medicinali, una grande occasione di scambio culturale. Chi si metteva in marcia sovente conosceva un ricettario di "pronto soccorso" per una serie di malanni che andavano dalle artriti alle punture di insetti, dalle varici ed ulcere alla sciatica, dalle bronchiti alle ferite ed alle piaghe. Non mancavano rimedi contro la pelle secca o le bruciature solari. E per chi faceva il viaggio, almeno in parte, via mare, anche rimedi contro il mal di mare: la catalana Ruda de bosc, la Ruta (Ruta graveolens L.) (127) che Ippocrate riteneva invece benefica contro gli attacchi di isteria Per saperne di più Torna a farmacia del pellegrino Home | Cammino della Verna |
.Incontro di Francesco con Antonio "Al fratello Antonio, mio vescovo, auguro salute. Approvo che tu insegni teologia ai frati, purché, a motivo di tale studio,tu non smorzi lo spirito della santa orazione e devozione, come è ordinato nella Regola. Sta sano". Frà Francisco Link: Vita e opera di Antonio . Qui, in terra, l'occhio dell'anima è l'amore, il solo valido a superare ogni velo. Dove l'intelletto s'arresta, procede l'amore che con il suo calore porta all'unione con Dio." - Sant'Antonio di Padova, Sermones |